Questa estate energeticamente potente ci sta dando tante ragioni per festeggiare. Abbiamo tante ottime occasioni per fare buoni propositi ma forti di logica, di concretezza e di magia.
Ieri, 14 agosto, Luna e Sole si sono incontrati a 21,3 gradi di Leone per il fenomeno mensile del novilunio. Ora la Luna rinasce carica di promesse, di propositi e di iniziative che riguarderanno le prossime settimane.
Ma una figura estranea è venuta a movimentare un po’ il matrimonio celeste tra Luna e Sole: si tratta di Venere retrograda che si è collocata davvero molto vicino al novilunio.
Il Sole porta ancora con sé l’energia rivoluzionaria e insofferente di Urano, ma ora dovrà fare i conti con emozioni e sentimenti che sembrano invitarlo a ripensare ed rielaborare le proprie decisioni precedenti .
La giornata di Ferragosto (15 agosto 2015) è resa ancora più intensa e più importante grazie a due aspetti divertenti e intriganti.
Succede infatti, che dopo la congiunzione tra Sole e Venere alle 21:24 , a 22 gradi di Leone – un aspetto certamente capace di diffondere amabilità, dolcezza e voglia di amare per davvero
– Mercurio e Plutone si incontreranno poi in trigono facendo dialogare, tra loro, istinto e ragione in un raro quanto prezioso momento di armonia.
Ci sono presenti anche altri aspetti celesti che segnano quello che io sotto piena responsabilità chiamerei il giorno del punto zero.
Se guardate il grafico vedrete che c’è un estremo movimento in sesta casa proprio al confine tra il regno di Leone e il regno della Vergine.
Ho impressione che tutti sono molto concentrati alla loro parte di lavoro. Non si parla tanto, è momento per l’azione dopo mesi e anni di discussioni e pianificazioni i due sovrani hanno trovato d’accordo tra di loro, hanno deciso che è saggio di continuare a convivere unendo i loro punti più forti e abbandonando quelli che li portavano ai scontri.
La sesta casa deve essere riordinata, avere un altro, completamente nuovo aspetto.
La sesta casa segna il passaggio dalla quinta casa, quella della creatività dove l’uomo lascia un segno di sé, nel quale afferma i suoi sentimenti e le sue emozioni, alla settima casa in cui l’uomo stabilisce dei contratti, si unisce e forma un nuovo nucleo familiare. Sul piano simbolico, sesta casa, rappresenta il ponte che facilita il passaggio dal mondo affettivo e sensuale alla stabile unione sancita dinanzi a Dio: il matrimonio. Tutto questo avviene nel quotidiano, nella trasformazione del sentimento, del sesso (quinta casa) alla coppia di fatto (settima casa), passando per il quotidiano (sesta casa). Tutto questo avviene con una certa fatica, ecco perché la sesta casa rappresenta anche il senso del dovere, il lavoro, l’impegno giornaliero, il libero arbitrio, le situazioni di crisi, la capacità decisionale.
Nel sesto settore astrologico troviamo oltre al dovere, alle regole da rispettare, al lavoro di tutti i giorni, alla cura del nostro corpo, alla salute fisica, ai nostri malesseri, agli animali, al nostro abbigliamento, alla massa, al nostro senso civico, alla nostra disciplina, alle fatiche quotidiane in generale, alle piccole difficoltà, anche i mezzi con cui ciascuno può assicurarsi ogni giorno il benessere personale.
E’ una casa fatte di abitudini quotidiane, di rituali rassicuranti, che servono a rendere meno inquietante l’incerto futuro.
La sesta casa rivela i nostri rapporti con la vita materiale quotidiana e con il proprio corpo, descrivendo anche il nostro stato di salute, la capacità di tutelare il proprio benessere quotidiano,
Essenziale per il lavoro che facciamo nella vita è il lavoro che facciamo su noi stessi. Dovere, responsabilità e crescita personale tutto contribuisce alla creazione di un essere pienamente realizzato. Lavoriamo per gli altri così come per noi stessi; siamo al servizio di coloro che hanno bisogno di noi, compreso il nostro stesso essere.
Ci saranno tempi in cui la crisi di salute o di fede si presenterà sul cammino del nostro essere migliore. In questi tempi, dobbiamo cercare di guarire noi stessi (di nuovo, il focus di questa Casa è sulla salute) così che possiamo tornare al lavoro e realizzare il nostro totale potenziale, al servizio del mondo.
La SESTA CASA, è ultima nel semicerchio posta sotto l’orizzonte dello Zodiaco, Dopo di lei si sale sopra l’orizzonte.
Tutto questo riordinamento è sorvegliato dal Dio delle profondità acquee Nettuno retrogrado, per assicurarsi che nuovo ordine sia in linea con i desideri del anima.
Oggi è per ancora qualche settimana stiamo camminando tra i 2 mondi.
Il numero maestro 22 sta dominando in questo momento storico di nostra evoluzione.
Il numero maestro Ventidue rappresenta la facoltà di applicare la somma consapevolezza ai problemi di ordine pratico, esaltando e accrescendo il significato del numero Quattro.
Infatti, tutto ciò che viene sentito dal Quattro a livello soggettivo viene esternato a livello universale dalla vibrazione del Ventidue.(dalla casa 6 sotto l’orizzonte verso la casa 7 sopra l’orizzonte)
Questa vibrazione fa in modo che si sviluppi, nelle persone influenzate da questo numero, un’intensa passione per le tematiche metafisiche.
L’innata capacità di costruire, pianificare ed eseguire del numero Quattro è amplificata nel Ventidue dalla doppia cifra.
Per tale motivo, quindi, la potente energia emanata da questo numero porta l’individuo al conseguimento di grandi obiettivi e ambiziosi progetti.
Anche se questo potere non si manifesta in tutte le persone allo stesso modo tendono comunque ad agire pensando in grande.
Questa attitudine porterà le persone del Ventidue a fondare grandi organizzazioni mondiali per migliorare la vita dell’intera umanità.
Nelle carte dei tarocchi queste energie sono espresse attraverso la 22° carta degli Arcani Maggiori, la carta “numero 0”–
IL MATTO
Questa carta rappresenta la pura follia che permette di cominciare la vita da zero per ricrearla dal principio. Lo sguardo perso del Matto indica il distacco dalla realtà illusoria. L’animale che gli morde la gamba rappresenta gli istinti materiali che tentano di legare l’uomo al mondo sensibile: questo animale tenta di trattenere il Pellegrino e di impedirgli di proseguire nel suo cammino verso la Verità. Il fagotto rappresenta tutto l’insieme delle esperienze passate che gli rendono difficile il cammino verso la vera conoscenza. Il bastone che il Matto tiene nella mano destra ed a cui si sorregge è l’Axis mundi: Il Matto è inizio e fine dell’Opera, è anche il saggio che è uscito dagli affanni del mondo ed ha rinunciato a ciò che il mondo poteva offrirgli.
Il Matto da le spalle al mondo ed ha il coraggio di avanzare verso la conoscenza e la sua figura suscita l’ilarità del popolo ma egli è indifferente alla derisione altrui derivante dalla sua diversità. Egli è l’eterno pellegrino che non è sopraffatto dalle passioni, senza legami, indifferente a ciò che lo circonda, distaccato dalle cose terrene e materiali ed affronta il viaggio verso mete irraggiungibili dagli altri.
Il Matto, invece delle maschere sociali, indossa le proprie convinzioni. Diverso e separato dal mondo profano egli va controcorrente risalendo con intelligenza il mondo del comune pensare. È l’anticonformista che non segue il così fan tutti, ma cerca di capire la verità oltre l’apparenza. Il Matto parla, ma le sue idee sono incomprensibili ai più. Essendo la sua poverta’ assoluta non puo’ essere condizionato o strumentalizzato da nessuno. Non ha casa ne’ famiglia perche’ la sua casa e’ il mondo, di conseguenza non ha legami e ne’ affetti; vive solo con il suo spirito.
Il Matto è l’inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza, l’entusiasmo e l’incertezza, la libertà perfetta e spaventosa, al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione. Questo e’ il suo potere, il coraggio o la follia dell’andare avanti, senza pensieri, lasciandosi alle spalle cio’ che non serve piu’.
Questo viaggiatore che , per definizione, “non appartiene”, è immagine di Mercurio, il dio delle strade e dei viaggi, il nume tutelare degli Alchimisti. La ferita che gli viene inferta dal cane che lo morde, non rimarginata e sempre rinnovata, lo spinge a proseguire nel cammino, e si tratta di quella stessa ferita che caratterizza il “fanciullo” e la “fanciulla” eterni, di quella inquietudine che agita chi deve cercare continuamente. Egli è anche l’eterno Puer che cova in chi non riesce a stabilizzarsi sentimentalmente, a riconoscersi in un lavoro o in un ruolo sociale, che non sente mai definitivamente di appartenere a una famiglia, a una Nazione, a un tempo o una civiltà definiti e, tuttavia, proprio per ciò, porta in sé il seme del rinnovamento.
Il Matto disfa e ricompone continuamente la trama degli opposti che ci servono per orientarci nell’universo e riesce a ripristinare l’oceano primordiale di colori, odori e suoni che assale i neonati alla nascita. Egli sa invertire la trama del Tempo e scorgere in uno stesso fenomeno le due diverse correnti del Divenire: ora il seme del futuro che si dilata per dare forma a nuove entità, ora il contrarsi delle forme che muoiono, il passato che svanisce e scompare alla vista
Il Folle si aggira quindi nell’ inestricabile labirinto del Mondo di Mezzo in cui la nostra intelligenza commisura “dentro” e “fuori” ordinando il mondo in opposti.
Se solo potessimo guardare il mondo con gli occhi di un neonato vedremmo un oceano di colori, di odori e di suoni. Prima ancora di discriminare un simile caos e tentare di ordinarlo secondo forme e criteri c’è una fase nella quale molte strade possono essere percorse e deve essere ancora stabilito cosa stia in alto e cosa in basso, cosa sia giusto e cosa sbagliato, in quale direzione occorre guardare per vedere le cose che aumentano e crescono, e in quale altra potremo scorgere le cose che diminuiscono.
Questa fase di caos percettivo e intellettivo ci conduce a quanto vedremo parlando dell’arcano del Bagatto, alla necessità di “bruciare” e dissolvere le forme pensiero. Una delle fasi fondamentali dell’Opus Alchemicum è nota come “rincrudimento della materia”. In questa fase l’alchimista è sotto l’egida del Matto e deve ricreare consapevolmente il caos primordiale, rinunciare a tutti gli strumenti intellettuali costruiti nel tempo per orientarsi nel mare dell’accadere, dissolvere ogni forma interpretativa della realtà, aprirsi totalmente all’ignoto, guardando il mondo con gli occhi di un fanciullo. Solo in questo modo, dicono gli alchimisti, la materia prima della loro Opera diviene attiva ed efficace, senza “Opera al Nero”, senza morire al mondo, senza il “rincrudimento”, senza ricreare quel caos primordiale che accompagnò i nostri primi passi nel mondo, nessuna Opera è possibile.
La carta del matto rappresenta l’anima.
Vuol dire che una volta completato il viaggio, è pronta per un giro successivo.
Un viaggio in continua evoluzione.
L’anima arriva e si prepara al cammino.
Ogni carta è un insegnamento e una prova.
Il suo scopo è terminare il percorso per completarsi.
Per passare alla carta successiva porta con sé l’essenza di quello che ha imparato.
Niente di più.
Niente attaccamenti.
Solo l’indispensabile.
La carta del Matto rappresenta la tua essenza.
Il tuo livello di energia, la creatività, la vita.
Senza il matto, tutto sarebbe meccanico e senza senso.
Pensa all’esplosione di vita del Big Bang, o alla passione di un rapporto.
L’animale rappresenta il Daemon, un essere tra l’uomo e la divinità, che fa da mediatore.
E’ l’intuito.
Un tutor, un compagno silenzioso al tuo fianco.
Quando pensi al significato simbolico di questa carta non lasciarti fuorviare.
Ad esempio, non farti mettere fuori strada dal nome: non confondere la follia con la stupidità,
non significa fare le cose a caso e senza senso.
E attenzione a non confondere il significato del matto con l’intuito:
l’intuito è il significato simbolico di un’altra carta.
In questo caso follia significa fare o pensare qualcosa che rompe gli schemi dell’abitudine.
I pensieri e i comportamenti che il senso comune ti suggerisce.
Ma le azioni che il matto ti indica non sono a caso.
Può sembrarti una follia attraversare il deserto a piedi, ma non lo è se prima ti organizzi e ti prepari ad ogni livello:
- fisico
- mentale
- energetico
- impari le strategie
- calcoli i possibili imprevisti
- porti con te gli strumenti indispensabili
Verso dove va questo fole?
Va verso “sopra del orizzonte”.
Va verso la settima casa che è governata proprio da Venere che oggi sarà rafforzata dalla luce solare come se fosse porta un aureola d’oro.
Proprio oggi, nella festa di Assunzione della Vergine, ci è indicata la strada da mano della Dea del amore e del abbondanza.
Lei ci sta indicando la via verso il matrimonio sacro
basato sulla unione equilibrata
tra energie maschile e femminile dentro di noi,
tra il nostro cuore è la nostra mente,
tra la nostra luce e la nostra oscurità.
E dopo quella unione interiore possiamo andare in settima casa sopra l’orizzonte (settimo cielo???) per unirsi con gli altri.
Perchè la Settima Casa è comunemente definita la Casa della Collaborazione. Con questa Casa, vediamo uno spostamento da un individuo verso un altro – un partner. Cooperando e relazionandoci all’altro, ci uniamo con il proposito di raggiungere qualcosa. Il proposito è importante per la Settima Casa – l’atto di realizzazione di qualcosa di grande o piccolo per l’individuo, la collaborazione e anche la società nel suo complesso.
Nell’unione con l’altro, diventiamo un membro più prezioso del nostro mondo: diamo un contributo, un piccolo dente nella ruota della vita. Abbiamo un proposito. La cooperazione e la collaborazione ci aiutano a facilitare il nostro proposito nella vita.
Attraverso l’associazione, riempiamo il nostro essere.
Improvvisamente, vediamo noi stessi nel contesto. Attraverso l’associazione nella quale lavoriamo, giochiamo, amiamo, e/o creiamo, siamo pienamente formati e completati. L’altra metà ci aiuta a renderci interi. Infine, il modo in cui ci relazioniamo agli altri ci aiuterà a definire il successo che abbiamo come esseri umani e come membri dell’umanità.
“La vita umana non è altro che un gioco della Follia”
– ERASMO DA ROTTERDAM-
FELICE FERRAGOSTO A TUTTI!