Il 26 dicembre iniziano le 12 NOTTI!
La Terra raggiunge il Perielio, il punto di massima vicinanza al Sole. Durerà 12 giorni (gli ultimi 6 dell’anno e i primi 6 dell’anno nuovo), nel corso dei quali è come se si aprissero dodici “finestre”. Ciascuna finestra lascia entrare il “messaggio” di un Segno Zodiacale, che sarà particolarmente intenso nella nostra esperienza di vita di quella particolare giornata.
Ciascuno di noi nel proprio tema natale possiede tutti e dodici i segni zodiacali. Sono i 12 Archetipi dell’Essere, i 12 “Apostoli” del nostro personale Verbo e le 12 “fatiche” del nostro cammino. Queste Notti sono preziose per meditare su questi Dodici Archetipi, soprattutto su quelli con cui facciamo più fatica ad entrare in contatto. Per sintonizzarci sul loro “messaggio”.
Qui sotto trovate il “calendario” di queste notti che già dal Terzo Secolo d.C. erano festeggiate come la Festa del Sole. Per ciascuna Notte trovare anche il link con l’approfondimento del relativo Archetipo. Si parte dal Capricorno, al quale ciascuno di noi deve la Progettualità. Sarà il segno dominante fino alla Mezzanotte, quando si aprirà la successiva “finestra” sull’Acquario!
Una precisazione è importante: non mi riferisco tanto al “Segno Zodiacale” al quale ognuno di noi appartiene di nascita, ma ai 12 Archetipi, le 12 funzioni – ognuna corrispondente ad un segno zodiacale – che rappresentano le 12 “componenti” del nostro carattere.
Ognuno di noi possiede infatti all’interno del proprio tema di nascita ciascun segno zodiacale e ciascun corrispondente Archetipo. Il tema natale non è altro che la rappresentazione grafica del cielo al momento della nascita, e contiene non solamente il Segno che ospita il Sole (che è il Segno Zodiacale con il quale ci identifichiamo maggiormente, il “nostro” segno) ma anche tutti gli altri 11 Segni Zodiacali che compongono il cielo che ci circonda alla nascita. Alcuni saranno più accentuati, perché contengono il nostro Ascendente, o altri importanti pianeti. Ma li possediamo tutti e 12!
Anzi, il nostro obiettivo è proprio quello di tornare al “cerchio vuoto”, e cioè vivere pienamente tutti i 12 Archetipi zodiacali a prescindere dal nostro Segno Solare, o dal nostro Ascendente, o dal segno che ospita la Luna, o Mercurio e così via. Ciascun Archetipo Zodiacale è presente nel nostro personale “sistema solare”, ed è importante conoscerli tutti e soprattutto ritrovarli in noi stessi per ricorrere alla loro energia ogni volta che ne abbiamo bisogno per compiere una determinata “impresa”.
CAPRICORNO (26/27 Dicembre) – PROGETTUALITÀ
Siamo arrivati all’Archetipo del Capricorno, un segno all’apparenza serio, severo, a volte anche rigido… all’apparenza, sottolineo! Perché l’atteggiamento a volte inflessibile nasconde una sensibilità e una profondità emotiva fuori dal comune. Il Capricorno nasce con un grande progetto, e deve trattarsi davvero di qualcosa di grande, che duri nel tempo! Conosce ladisciplina ed il senso del sacrificio, purché si tratti di sacrifici utili per il compimento del suo progetto. Si dice che ogni segno contenga il suo opposto, e personalmente credo che per il capricorno questo sia più vero che mai: sotto un atteggiamento così determinato e serio, vive un animo molto più emotivo, e molto più giocherellone (anche se difficilmente lo ammettera’!). Ha senso dell’umorismo (a volte un po’ cinico ma con grande intelligenza), ha il senso della famiglia e della costruzione di qualcosa che “duri” nel tempo anche nella sfera dei sentimenti.
Molto suggestiva l’immagine di Micheal Meyer per il segno del Osservate bene il quadrato sottostante: nel simbolismo esoterico il quadrato rappresenta la MATERIA. All’interno del quadrato si intravede un cerchio (simbolo della perfezione spirituale). È un cerchio delle stesse dimensioni del cerchio che sovrasta il quadrato e che si inscrive in un cono la cui apertura è rivolta verso l’alto. Il cerchio sovrastante ha la compenetrazione tipica dello yin-yang del tao.
Credo che il senso sia questo: il capricorno nasce con il suo Grande Progetto di perfezione già più o meno consapevolmente definito. Ciò che agli altri potrebbe apparire come materia “grezza”, per il capricorno è materie “prima” per la costruzione del suo grande “edificio”, che lega la forma alla perfezione dello spirito e produce elevazione. Il cono rappresenta molto bene la selettività e il forte “orientamento” del capricorno: le “cose” che non fanno parte del grande Progetto e della sua missione di vita sono trascurabili; quelle che sono parte del Progetto sono “importanti”. Non è un segno che si disperde in mille cose ma è fortemente concentrato e direzionato.
E’ l’Archetipo del COSTRUTTORE. Chiunque abbia letto “I Pilastri della Terra” di Ken Follett ricorderà l’ostinata determinazione di Tom il Costruttore nel cantiere della Cattedrale di Kingsbridge. L’Archetipo del Capricorno è quello che ci consente appunto di guardare una collina e di vedere la Cattedrale che un giorno vi si staglierà. La lungimiranza, la concentrazione degli sforzi sul risultato, il desiderio di lasciare un segno tangibile e duraturo al nostro “passaggio” sulla terra. Alcuni possono scambiarla per “ambizione” ma è qualcosa di molto molto diverso. E’ pura consapevolezza del proprio valore e della propria missione, e tentativo di compiere delle OPERE che siano all’altezza del nostro valore che possano sopravvivere a noi stessi.
La prima tra queste Opere, neanche a dirlo, sono proprio i figli. E infatti l’Archetipo del Capricorno ha una fortissima vocazione genitoriale. E’ l’Archetipo del genitore “formativo” e “normativo”, quello che con un pizzico di severità accompagna i figli verso l’autonomia e l’indipendenza. Se il Cancro è il “genitore che nutre”, il Capricorno è il genitore che insegna al figlio a nutrirsi da sé.
Come ho ripetuto più volte in questi post, anche il Capricorno è un Archetipo che ognuno di noi possiede nel proprio tema di nascita, non solamente i nati sotto questo segno. Ogni volta che sentiamo il desiderio (se non addirittura il bisogno) di intraprendere una grande impresa e di lasciare un segno, è l’Archetipo del Capricorno che parla dentro di noi!
ACQUARIO (27/28 Dicembre) – CONOSCENZA
Siamo giunti all’11° Archetipo dello Zodiaco, corrispondente al segno dell’Acquario, segno alle volte enigmatico ed indecifrabile!
Iniziamo dalla splendida immagine di Michael Meyer. Il colore di fondo è il VERDE, che solitamente è associato all’elemento Terra, e per questo motivo lo sfondo quadrettato secondo me rappresenta l'”ORDINE” come lo possiamo percepire da una prospettiva strettamente materiale o – se vogliamo – tradizionale. Il Cerchio (che rappresenta solitamente lo Spirito) sfuma questi contorni così rigorosamente definiti e riorganizza la materia su base 12. Dodici blocchetti neri che saltano subito all’occhio ma anche dodici blocchetti bianchi che ne costituiscono il complementare “al negativo” e che assieme ricostruiscono un altro differente quadrato (e quindi ricostruiscono la materia).
Come ho già detto parlando dei Gemelli, la base 12 sembrerebbe essere la costante naturale per eccellenza: 12 mesi, 12 segni zodiacali, 12 note musicali, 12 apostoli…il 12 rappresenta un ciclo completo. Il numero 13 in questo senso rappresenterebbe il n.1 di un ciclo superiore e forse è per questo che spaventa e inquieta in quasi tutte le culture occidentali. Il 13 sarebbe così una sorta di apostrofo, una virgola evolutiva che trasforma il cerchio in spirale elevandolo verso un cerchio superiore.
L’Acquario nel suo essere “visionario” intuisce probabilmente questa virgola evolutiva con una sua logica alternativa (siamo sempre nel regno “mentale” dei segni d’Aria). Non è ovviamente l’unico! Anzi, ciascun segno ha le proprie vie per intuire queste stesse elevazioni. Ma l’Acquario riesce a tradurre tutto questo sul piano logico e a trasformarlo in un “sistema” dotato di regole e costanti. Ecco probabilmente il senso dei blocchetti (diversamente) organizzati.
Il colore dominante, dicevamo prima, è il verde, ma il cerchio si delinea e si ri-definisce grazie ad un giallo luminoso (associato invece alla logica e all’elemento Aria). Mi sembra una perfetta sintesi simbolica del principale insegnamento di questo segno: scomporre e ricomporre la materia sulla base di un’intuizione di ordine superiore che viene tradotta in sistema, regola, teorema per poter essere applicata o scartata.
Ognuno di noi ha almeno un elemento in Acquario nel proprio tema natale. Un pianeta, un “angolo” cardinale, un nodo o quanto meno una “casa”, e quindi una “zona di comportamento” che funziona secondo le regole di questo segno. E’ il nostro spirito visionario, la capacità di intercettare idee che precorrono i tempi e di portarle “a terra”. Non solo: sempre a questo Archetipo corrisponde il bisogno di condividere e di far circolare le idee. L’Aria dell’Acquario è l’ARIA CHE UNISCE, e proprio per questo l’Acquario non solo vuole capire, ma anche e soprattutto FAR CAPIRE agli altri, far appassionare gli altri alle stesse cose che lo appassionano, stimolare ed appagare la loro curiosità. L’idea di condividere infiamma il suo desiderio di ricerca e di comprensione.
Ogni volta che ci affiora alla mente un’idea che potrebbe anche apparire folle alla luce delle comuni credenze ma che a noi – sotto sotto – sembra perfettamente sensata, faremmo meglio a seguirla ed approfondirla! Sono le idee che provengono dall’Archetipo Acquario che ognuno di noi ha dentro di sé, e molte volte precorrono i tempi!
PESCI (28/29 Dicembre) – SENSIBILITÀ
Eccoci giunti all’ultimo Archetipo, il Dodicesimo Segno che chiude il Cerchio Zodiacale.
Personalmente trovo straordinaria l’immagine di Micheal Meyer! Innanzitutto il piano dello sfondo, dove il celeste che rappresenta l’elemento Acqua (emozioni, sentimenti, sensibilità) dei Pesci si tinge di rosso, segnando il passaggio verso il Fuoco (spirito, grinta, entusiasmo) del segno dell’Ariete. Tante volte abbiamo detto che i Pesci chiudono un ciclo e anticipano l’apertura di uno nuovo ciclo. Dai Pesci si torna all’Ariete, dall’Acqua al Fuoco, dall’azzurro al rosso passando per quella meravigliosa transizione Viola (colore mistico per eccellenza!).
Ancora: il cerchio con lo Yin e la Yang (che solitamente rappresenta l’equilibrio naturale dell’individuo) è “attraversato” da un’onda di energia. Se ci fate caso, quell’onda di frequenza non è altro che la rappresentazione lineare di infiniti cerchi di pari diametro: è come un continuo moto rotatorio “srotolato” e immagino rappresenti l’infinito passaggio da un ciclo all’altro, il continuo alternarsi dei cicli di vita. In una parola, credo che sia il “divino” che i Pesci colgono così bene perché in una certa misura ne partecipano.
I Pesci non sono solamente l’ultimo segno, ma sono anche il segno che PRECEDE IL PRIMO. E’ quell’immenso oceano di possibilità, quel mare quantico dove tutto è POTENZA in attesa di divenire ATTO. I Pesci sono il divino che alberga dentro l’uomo, sono quel sentiero d’acqua che a volte smarriamo e che a volte troviamo agitato da tempesta pericolose.
I luoghi comuni dell’astrologia pret-a-porter sul segno dei Pesci si sprecano: hanno scarso senso pratico, fanno scadere le bollette, sono ritardatari cronici, hanno la lacrima facile e via così. In realtà, pochi riescono davvero a mettere a fuoco la vera e preziosissima anima di questo segno. I Pesci abitano un elemento (l’acqua) nel quale nessuno degli altri segni riuscirebbe a sopravvivere. È il loro ambiente, al di fuori del quale morirebbero in pochi minuti. Hanno un’epidermide sottile e fragile che non sopporta di essere “toccata”. Se avete mai visto i pesci nuotare in branco, la loro sincronia è perfetta, sembrano eseguire una coreografia o una sinfonia di movimenti rispondendo alle indicazioni di un invisibile direttore d’orchestra. Alle volte sembra di assistere al movimento delicato ed elegante di un unico organismo pur trattandosi di un branco di centinaia di pesci.
Tutte queste analogie perché esse racchiudono la vera essenza dell’Archetipo dei Pesci. Il loro habitat è quello delle acque aperte dell’oceano, vale a dire di una emotività in stretto contatto con le alte sfere. Il loro contatto con il divino è assolutamente privilegiato, e riescono a comprendere cose che lascerebbero sgomento un individuo più terreno. La loro “corazza” è sottile e fragile: la loro ricettività è altissima. Sono empatici, entrano in una comunione profonda con le emozioni di chi li circonda: è molto frequente che un Pesci colga perfettamente lo stato emotivo di chi ha davanti e ci entri in empatia. In questo senso alle volte sono vulnerabili, poco “schermati”. Hanno intuito e sesto senso: è molto frequente che la loro prima impressione sulle persone si riveli esatta, soprattutto rispetto alla loro armonia interiore. Un Pesci riesce immediatamente a capire chi può nuocergli.
I Pesci chiudono il ciclo: l’uomo ha percorso tutte le fasi dell’esperienza e torna (in termini simbolici) alla “Casa” del Padre. Ha appreso tutte le sfumature dell’individualità, dall’energia creativa (Ariete) al potere formativo (Toro); dalla curiosità verso il mondo circostante (Gemelli) alla ricerca di un rifugio per sé e per la propria “cucciolata” (Cancro); dall’espressione della Creatività (Leone) al dominio della Logica (Vergine); dall’armonia delle relazioni (Bilancia) alla profondità della condivisione (Scorpione); dal desiderio di scoprire l’ignoto (Sagittario) all’esigenza di trasformare le proprie scoperte in risultati materiali che durino nel tempo (Capricorno). Ha capito a livello logico e mentale che ognuno di noi fa parte di una collettività più larga (Acquario) con la quale è pronto a fondersi anche emotivamente rinunciando all’egoismo e rinascendo ad un livello esistenziale più alto (Pesci). Quando si parla dei “pani e dei pesci” si intende con tutta probabilità il “corpo e l’anima”. Il corpo è differenziazione perché è tempio terreno dell’anima; l’anima è unificazione perché risuona all’unisono con l’Anima del mondo.
L’Archetipo dei Pesci, che ognuno di noi possiede all’interno del proprio tema natale, è proprio quello che ci consente di elevarci e di vedere il tessuto “divino” che costituisce trama e ordito della realtà. Tutti noi abbiamo infatti almeno un elemento del nostro tema natale in questo segno, che si tratti di un pianeta, di un angolo o della cuspide di una “casa”. Ognuno di noi Nettuno e la Dodicesima casa nel proprio tema natale che svolgono la funzione “Pesci”. E ognuno di noi ha questa componente spirituale “attraversata” da un raggio divino.
Non vi stupirà pensare che Nettuno ed i Pesci rappresenta anche la FANTASIA, di cui i bambini sono ricchissimi. Allora ciascun “pezzetto” della realtà che ci circonda assume un senso simbolico più alto, come il famoso “cappello” del Piccolo Principe, che è molto molto di più di un semplice cappello!
ARIETE (29/30 Dicembre) – INIZIATIVA
Archetipo, l’Ariete, la “scintilla” che attiva il nuovo ciclo. Il raggio di luce e di calore che “rompe” la sospensione invernale e che riaccende il “motore” della Primavera.
La prima cosa che mi colpisce di questa immagine di Michael Meyer per il primo segno dello zodiaco è che la “scarica energetica” che riattiva il “sistema” proviene dall’alto…è il Sole ad avviare il ciclo con la giusta combinazione di luce e calore all’equinozio di primavera.
Al di sotto di un ideale orizzonte (in “basso”, in “terra”) la materia è indistintamente “grigia”, mentre al di sopra (in “alto”, in “cielo”) è gialla ed ha al centro un triangolo rosso. Sono i colori caldi dell’elemento del Fuoco, che rappresenta lo spirito, il coraggio, l’energia e la passione.
Mi viene in mente la gotica rappresentazione del barone Frankenstein che intuisce che l’energia per attivare le presunte funzioni vitali della “Creatura” (che altro non è se non un “cadavere”) debbano giungere “dall’alto”, e collega la sua “macchina” ad un parafulmine in grado di raccogliere la potenza del cielo e convogliarla sulla creatura inerme. È una rappresentazione letteraria che attinge al gotico ma l’intuizione di fondo resta valida. Il piano materiale della terra si “anima” quando dal cielo giunge la giusta manifestazione di energia “creativa”. E’ proprio il Fuoco dell’Ariete quel fulmine che proviene dall’alto e che riattiva, informa ed accende la materia terrestre.
E i temi chiave che ci suggerisce il segno dell’Ariete sono ovviamente una diretta derivazione di questa “accensione”: iniziativa, azione, impulso! Ma anche curiosità, coraggio, voglia di vedere, sperimentare e comprendere.
L’Archetipo dell’Ariete incarna quindi proprio lo spirito di iniziativa, il desiderio di andare avanti “costi quel che costi” (non dimentichiamo che l’Ariete butta giù il portone a forza di botte!). Rappresenta la nostra parte più combattiva, quella pronta a lottare per ottenere ciò che desideriamo o per proteggere ciò che ci sta a cuore. Rappresenta la nostra parte più coraggiosa ed intraprendente, quel movimento che frantuma la stasi e ci spinge a muovere il primo passo in una qualunque direzione.
Ognuno di noi, anche chi da tempo se n’è dimenticato, possiede dentro di sé l’Archetipo dell’Ariete, quel primo raggio di sole che rompe il gelo, frantuma la stasi e riparte per nuove conquiste!
TORO (30/31 Dicembre) – CONCRETIZZAZIONE
Proseguiamo con il Secondo Archetipo dello Zodiaco, associato al segno del Toro.
Tantissimi aggettivi vengono comunemente utilizzati per descrivere il segno: forte, resistente, tenace, solido, e via dicendo…
Ma andando al cuore delle cose, il Toro rappresenta il principio “formativo”, la capacità di dare forma alle idee e tradurle in opere armonicamente integrate negli equilibri della natura. La prima di queste “opere” è ovviamente l’atto creativo/formativo per eccellenza: la maternità. E ancora: l’opera della terra saggia e fertile che consente al seme di germinare e protegge lo sviluppo e la crescita del futuro albero.
Ma il Toro non è solo la protezione e la cura dell’istinto materno, ma il vero e proprio potere di “dare forma”. Osserviamo l’immagine di Michael Meyer. Alla base abbiamo il QUADRATO, solitamente associato alla “materia”. All’interno del quadrato si intravede un cerchio appena accennato. È il CERCHIO che rappresenta lo spirito, già presente nella materia grezza in forma di potenzialità. Attraverso il TRIANGOLO (forma perfetta di sintesi armonica con il vertice puntato verso l’alto) la materia grezza si eleva a Spirito, manifestando “in atto” ciò che era solo “pura potenza” (e cioè il cerchio già inscritto nel quadrato). Il triangolo è proprio la capacità di creare la SINTESI anziché la SOMMA di due estremi. Anche questo è rappresentato dall’atto creativo per eccellenza: la procreazione. Ma anche dalla capacità di trasformare colori e tela in opera d’arte, di “liberare” la forma dalla materia dello scultore.
Il Toro è la capacità di dare corpo e sostanza e di “portare a terra” ciò che è presente solo a livello dell’Aria delle idee. E’ lo stesso Archetipo rappresentate da Venere, il pianeta delle forme e delle armonie, che non a caso è governatore planetario del segno del Toro e della Bilancia.
Oggi ognuno di noi può sintonizzarsi sulla propria capacità creativa e soprattutto formativa. Non solamente i nati del Toro ovviamente, perché ognuno di noi ha Venere nel proprio tema natale, oltre ad almeno un elemento (un pianeta, un angolo o la cuspide di una “casa”) nel segno del Toro. Soprattutto chi appartiene ai segni d’Aria o di Fuoco può trarre grandissimo giovamento dal tornare in contatto con il proprio Archetipo del Toro e con la propria capacità di concretezza creativa!
GEMELLI (31 Dicembre/1 Gennaio) – COMUNICAZIONE
Siamo giunti al turno dei Gemelli, i grandi “comunicatori” dello zodiaco. Inizierei proprio dalla splendida immagine astratta di Michael Meyer che rende perfettamente il senso dell’insegnamento di qiesto segno. Sullo sfondo abbiamo il verde della terra e della materia, ordinata in quadratini.
A sovrastare questa “materia”, due rettangoli che segnano evidentemente l’Alto e il Basso (“Come in Cielo, così in Terra”). E’ curioso notare che i due rettangoli sono composti di 6 quadratini ciascuno, per un totale di 12 quadratini. La base 12 sembrerebbe essere la costante naturale per eccellenza: 12 mesi, 12 segni zodiacali, 12 note musicali, 12 apostoli…il 12 rappresenta un ciclo completo. Il numero 13 in questo senso rappresenterebbe il n.1 di un ciclo superiore e forse è per questo che spaventa e inquieta in quasi tutte le culture occidentali. Il 13 sarebbe così una sorta di apostrofo, una virgola evolutiva che trasforma il cerchio in spirale elevandolo verso un cerchio superiore.
I due rettangoli sono legati da due triangoli direzionali, uno bianco e uno nero. È la scomposizione della materia nei due opposti poli: positivo e negativo, maschile e femminile, Yin e Yang. Questo continuo “ping pong” tra estremi racchiude la natura dei Gemelli, così veloci, interattivi, in grado di assorbire e rielaborare immediatamente gli input che giungono dall’ambiente circostante. Mille sono gli esempi che la quotidianità ci offre del “movimento” che nasce proprio dall’esistenza dei poli estremi. Dai vasi comunicanti al funzionamento della corrente elettrica e delle batterie. Ma anche io continuo alternarsi di giorno e notte, di luce e ombra, di manifestazione e non-manifestazione.
I Gemelli sono governati da Mercurio, non a caso messaggero degli dei, insignito dell’esclusiva prerogativa di potersi liberamente muovere tra diversi regni (Olimpo e Ade passando per la terra dei mortali), che – guarda caso – simboleggiano proprio Luce (l’Olimpo) ed Ombra (l’Ade). I Gemelli trasformano il movimento in direzione e la direzione in vita. I Gemelli sono un segno “doppio” non perché come a volte erroneamente si afferma hanno una “doppia faccia”, ma perché riescono a far dialogare gli estremi di ciascuna polarità naturale e a trasformare la tensione delle opposizioni in “movimento di vita”.
Meditiamo quindi oggi sul principio “Gemelli” che c’è in ognuno di noi. Non solamente i nati sotto questo segno solare, perché ciascuno di noi ha almeno un elemento del proprio tema natale in Gemelli (un pianeta, un angolo o la cuspide di una casa). Ognuno di noi ha questo principio dinamico di integrazione degli estremi, che si esprime principalmente nello studio e nell’apprendimento empirico dall’esperienza della realtà circostante. Si esprime poi nella capacità di rielaborare questa “esperienza” e restituirla agli altri, e diviene Comunicazione.
ESPERIENZA -> APPRENDIMENTO -> RIELABORAZIONE -> COMUNICAZIONE.
Questi i “momenti” fondamentali dell’Archetipo dei Gemelli. E’ l’Archetipo dell’intelligenza empirica e della comunicazione che è in ciascuno di noi, il cui compito è di raccogliere informazioni, elaborarle e di farle circolare. E – non a caso – il segno dei Gemelli coincide con il mese di Giugno, il mese del vento e dei pollini… chi è allergico lo ricorderà con terrore, ma è proprio la fase dell’anno che consente al principio creativo contenuto nel polline di giungere più lontano possibile.
CANCRO (1/2 Gennaio) – PROTEZIONE
Riprendiamo l’ordine zodiacale e proseguiamo con l’Archetipo del Cancro, il primo segno d’Acqua, come indica l’azzurro dello sfondo della suggestiva illustrazione di Michael Meyer. L’elemento Acqua è sempre associato al Regno delle Emozioni e dei Sentimenti, di cui il Cancro è signore incontrastato.
È un segno molto particolare: appartiene alla categoria dei segni “Cardinali” insieme all’Ariete, alla Bilancia e al Capricorno, i segni portati all’iniziativa e all’azione. Vive però la “cardinalità” in modo tutto suo: apparentemente timido e defilato, se qualcuno mette a repentaglio l’incolumità della sua famiglia o dei suoi cari “scatta” immediatamente ed è capace di atti di grande forza e coraggio. È l’istinto della protezione, quello che trasforma una gatta mansueta in un macchina da guerra se provate a toccarle i cuccioli. Si potrebbe definire reattività o proattività emotiva.
Ancora, il Cancro protegge gelosamente l’intimità e la sicurezza della propria casa, è molto selettivo su chi, quando e come farvi entrare. Ha cura e rispetto delle proprie radici e delle tradizioni. Questo è il senso del cerchio grigio che racchiude la vita, la protegge e la alimenta. È il segno dello spirito materno, del sostegno emotivo, del genitore che “consola”.
È uno dei segni più belli sui quali meditare: cosa ci sta più profondamente a cuore? Cosa siamo disposti a DIFENDERE costi quel che costi? Cosa ci fa sentire al sicuro e perché? Quali sono le persone o le situazioni che ci fanno sentire il calore simbolico della famiglia? Come sempre ripeto, sono temi profondamente importanti per tutti noi e non solamente per le persone nate sotto il segno solare del Cancro, perché ognuno di noi ha degli importanti elementi del segno nella propria carta natale, indicati dalla posizione della Luna, dal segno in cui cade l’IC (il Fondo Cielo) e dalla “casa” occupata dal segno del Cancro.
Parlando del Capricorno, sottolineeremo come pur essendo il più determinato e progettuale dei segni, così disciplinato ed orientato verso i propri obiettivi, contenga una importante componente emotiva, tenera ed accudente… ogni segno contiene infatti una parte importante del proprio opposto e nel Capricorno (segno per eccellenza della severità del genitore normativo, solitamente il padre) c’è una componente del segno del Cancro (che invece rappresenta il genitore che sostiene emotivamente e consola, solitamente la madre).
Allo stesso modo l’emotività del Cancro continue molto della tenacia e della determinazione del suo opposto: ha la progettualità della famiglia, della conservazione e prosecuzione della specie. Il mix di determinazione, forza, ostinazione, senso della “missione” e delicatezza emotiva è il tratto che unifica questi due segni opposti – Cancro e Capricorno – che esprimono alla perfezione il senso della genitorialità, sia in termini astratti che in termini concreti: sono proprio il “papà” e la “mamma” dello zodiaco!
La giornata di oggi è dedicata a questo splendido Archetipo e all’elemento “materno” che c’è in ognuno di noi. La capacità di la capacità di “sentire” e comprendere emotivamente i bisogni – nostri e degli altri – e di prendercene cura. La capacità di creare attorno a noi e ai nostri cari un ambiente sicuro e protetto. Tutto questo è l’Archetipo del Cancro presente in ognuno di noi!
LEONE (2/3 Gennaio) – ESPRESSIONE
Siamo arrivati all’Archetipo del Leone! È il secondo segno di fuoco, quello che si definisce “fisso” perché la sua vocazione è la solidità, la stabilità e la continuità.
Se il fuoco dell’Ariete è il “fuoco che accende”, quello del Leone è senz’altro il “fuoco che scalda”. È il fuoco del Sole (suo governatore), generosamente e costantemente presente al centro del cielo per illuminare e scaldare tutti indistintamente.
Anche nella bellissima illustrazione di Michael Meyer salta immediatamente all’occhio la dominante di colori caldi, e l’assoluta preminenza del rosso, associato all’elemento Fuoco. Il simbolo del triangolo rappresenta solitamente la Sintesi, ed è perfettamente intersecato al cerchio (simbolo dello Spirito e dell’infinito); il tutto al centro della “scena”. Il triangolo ha il vertice rivolto verso l’alto, con un chiaro significato di elevazione dalla materia, rappresentata probabilmente dai blocchetti neri alla base della figura.
Un’onda di ispirazione che proviene dalla parte alta dell’illustrazione “innesca” il tutto.
Potremmo interpretare la simbologia nel suo complesso dicendo che l’annata capacità di leadership ed il carisma del Leone nascono da una forte vocazione: si sente quasi “chiamato” a dare un esempio o un’inspirazione agli altri, ad accendere un entusiasmo o comunicare sicurezza, e lo fa con grandissima generosità, a condizione però che non gli neghiate il centro della scena. Nulla “spegne” l’animo ardente del Leone come sentirsi messo da parte. In quel caso sente un vero e proprio “tradimento” cosmico. Sentirsi incompreso, o non ascoltato soffoca la sua grande generosità.
Se ben espresso, l’Archetipo Leonino è quello che consente a ciascuno di noi di mantenere il sangue freddo in situazioni difficili, mantenendo la guida ed infondendo coraggio anche agli altri. Qui viene fuori tutta la natura ‘fissa” del segno: se il Leone si sente utile o meglio ancora indispensabile non c’è atto di coraggio o eroismo che non sarebbe in grado di compiere.
L’energia “Leonina” deve essere ben gestita ed indirizzata verso i giusti traguardi, perché è energia dell’Ego e non deve trascendere producendo uno squilibrio di ego-centrismo. Ma se ben utilizzata, se bilanciata correttamente da umiltà, obiettività e senso dell’equilibrio è un motore fondamentale per la crescita ed il miglioramento personale! Anzi, alle volte dovremmo essere più generosi con noi stessi nel riconoscere il nostro talento ed esprimerlo liberamente.
Ognuno di noi ha molti elementi “Leonini” nel proprio tema natale, a partire dalla posizione del Sole (governatore appunto del Leone) in un determinato segno e in una determinata casa. Ancora: la presenza di eventuali pianeti o angoli in Leone nel tema natale ci daranno un’indicazione aggiuntiva di come e quando esprimiamo questo principio Leonino!
Grazie all’Archetipo del Leone, presente in ciascuno di noi, oggi meditiamo sui nostri piccoli e grandi gesti “eroici”, sulle situazioni nelle quali esprimiamo al meglio il nostro coraggio e nelle quali ci sentiamo “chiamati” a dare il meglio di noi stessi. Ma anche quelle situazioni nelle quali vogliamo primeggiare, migliorandoci costantemente, per essere i più bravi, i migliori di tutti!
VERGINE (3/4 Gennaio) – ANALISI
Davvero molto evocativa l’immagine di Micheal Meyer con questi due triangoli, che rappresentano la sintesi armonica. Un triangolo – rosso come l’elemento Fuoco – ha il vertice orientato verso il basso; l’altro – verde come l’elemento Terra – è rivolto verso l’alto.
La mia interpretazione è questa: i segni di Terra nella Ruota Zodiacale seguono sempre i segni di Fuoco. Il Fuoco è un elemento di pura energia, movimento dinamico, azione. La Terra è un elemento di concretizzazione, organizzazione e materializzazione.
La Terra della Vergine segue il Fuoco del Leone. All’esplosione delle messi segue il raccolto, e soprattutto l’esame attento ed accurato del “prodotto” della natura. E ancora: se l’esplosione “Solare” del Leone ha dato vita ad un prodotto non equilibrato, interviene la Vergine con il suo principio “correttivo”: l’attenzione al sintomo e l’applicazione del rimedio. Tutto questo è sintetizzato dalla parola chiave dell’Archetipo della Vergine: la CURA. La Vergine è accurata, attenta, ingegnosa. È la vera incarnazione del dio Mercurio rappresentato con il Caduceo.
È la Terra “mobile” della creta e della creatività applicata: la capacità di trovare una “soluzione ingegnosa e originale ad un problema pratico” (che poi non a caso è la definizione di “Invenzione” nella Legge sui Brevetti!).
La capacità della Vergine è proprio quella di reagire ad uno stimolo spirituale (proprio o altrui) con la giusta risposta pratica, con il giusto modello di sviluppo (i due triangoli dell’illustrazione di Meyer).
È quella dialettica tra IDEA e SISTEMA che consente di trasformare l’astratto in concreto e di dare vita all’OPERA, sia essa d’arte, o di tecnica, o di qualsiasi altro genere. È la capacità di visione dell’architetto unita al know-how dell’artigiano. Perché alla Vergine interessa anche l’aspetto “applicato” del talento. Le cose che restano pura astrazione le interessano poco, mentre il suo grande talento è proprio la comprensione del “COME FARE” per trasformare l’astratto in concreto.
E qui dentro c’è tutto: intelligenza, spirito di sperimentazione, elasticità nel provare soluzioni alternative quando si trova in un vicolo cieco, grande spirito di osservazione e di rielaborazione.
Un’ultima osservazione: più volte nel corso di questa carrellata delle simbologie degli archetipi astrologici abbiamo sottolineato che ciascun segno contiene una componente importante del proprio opposto. Questo vale moltissimo per la Vergine, segno che esprime ordine metodo e rigore logico. Ma basta andare di poco sotto questo aspetto razionale per vedere lo spirito di empatia e comprensione spirituale che è proprio dei Pesci. Quella capacità di commuoversi e “sentire” la bellezza, la poesia e l’immensità dell’universo.
La giornata di oggi è dedicata proprio al senso di cura e di dedizione, alla capacità inventiva e all’ingegno che c’è in ciascuno di noi, ma anche alla sensibilità verso la natura e alla affinità armonica con i suoi misteriosi cicli. Lo ripeto ancora una volta: ognuno ha almeno un elemento del proprio tema di nascita nel segno della Vergine. Può trattarsi di un Pianeta, di un Angolo e di una Casa. Ognuno di noi ha questo meraviglioso archetipo dentro di sé, l’Archetipo della CURA, dell’ATTENZIONE e dell’INTELLIGENZA APPLICATA. Ma anche la DEDIZIONE, la capacità di procedere secondo un METODO. E – non ultima – una straordinaria sensibilità.
E’ proprio con questo Archetipo che entreremo più in contatto nel corso del prossimo mese, caratterizzato appunto dal transito del Sole in Vergine!
BILANCIA (4/5 Gennaio) – EQUILIBRIO
La bellissima illustrazione di Meyer esprime in maniera straordinaria il senso profondo del segno: l’equilibrio! “Alfiere” della dualità, la Bilancia è nemica giurata di qualsiasi estremismo che porta disarmonia. La Bilancia riesce a ponderare le conseguenze delle proprie azioni e tenere così il cerchio dello spirito in equilibrio sulla materia grazie al Triangolo della Sintesi Armonica (per tornare al simbolismo di Meyer).
È la Venere d’Aria, la Venere delle forme armoniose e dell’estetica. Anche in questo senso, il bello e il brutto non sono altro che forme percepibili dell’Equilibrio o dello squilibrio, dell’armonia o della disarmonia, e la Bilancia coglie immediatamente la nota stonata in un accordo, il colore fuori dall’Armonia cromatica. Ha una capacità di trovare o creare il Bello al di fuori e oltre ciò che viene convenzionalmente ritenuto tale che spesso lancia nuovi parametri estetici e crea nuove “mode”.
Più in profondo, rappresenta la naturale tendenza all’Armonia. Gli estremi la disturbano, di qualunque natura siano: è il segno che meglio esprime il concetto Kabalistico della ricerca di un equilibrio tra “bene” e “male”, un equilibrio nel quale entrambi sono ugualmente necessari e dal loro bilanciamento nasce l’illuminazione della centratura. Un eccesso di generosità sarebbe squilibrato tanto quanto un eccesso di egoismo, entrambi ci getterebbero fuori dell’equilibrio e produrrebbero nel lungo termine delle vere e proprie aberrazioni.
Dietro ai luoghi comuni del segno (la socievolezza, l’amore per la bellezza, il senso di equilibrio) risiedono concetti molto alti. Il senso della dualità che governa la natura dell’universo. Tutto è dualismo dinamico tra luce e ombra, tra stasi e movimento, tra On e Off, ed entrambi gli estremi di questo asse sono indispensabili alla creazione di un equilibrio dinamico. Senza il buio non avrebbe senso la luce e viceversa. La nostra tendenza a fare il tifo schierandoci con il lato “Luce” non ci deve far dimenticare l’importanza dell'”altro lato” delle cose. Ricordo un verso di una canzone di Franco Battiato che diceva: “il mio maestro mi insegnò com’è difficile vedere l’alba dentro all’imbrunire”. Questo è esattamente il “cuore” del “talento” della Bilancia. È questo che regge e governa qualsiasi declinazione del suo Archetipo astrologico.
L’Archetipo della Bilancia, presente in ognuno di noi, esprime proprio questo: siamo capaci di vedere l’alba dentro all’imbrunire? Di vedere i diversi lati di una questione? Di lavorare per riportare in equilibrio le situazioni disarmoniche che viviamo? Siamo in grado di creare un nostro concetto di “bellezza” profondamente ancorato ad una situazione che percepiamo in equilibrio?
E’ il principio della Relazione che vive in ognuno di noi. Ogni volta che siamo in relazione con l’altro, ogni volta che limitiamo l’espressione assoluta del nostro individualismo per “fare spazio” all’altro (che si tratti del partner nella vita privata o di un “socio” in affari), ogni volta che accettiamo un compromesso utile a salvaguardare pace e armonia o che ci leghiamo agli altri con un contratto o con un accordo, stiamo facendo ricorso al nostro Archetipo della Bilancia.
Sarà la posizione di Venere e del Discendente (l’angolo del tema natale opposto all’Ascendente) oltre alla presenza di altri Pianeti o Case nel segno della Bilancia a darci un’indicazione su come si esprimiamo l’Archetipo nel “sistema solare” che è dentro di noi.
SCORPIONE (5/6 Gennaio) – VERITA’
Partiamo dall’illustrazione di Michael Meyer, che trovo particolarmente suggestiva. La prima cosa che salta all’occhio è che appare un elemento geometrico che non abbiamo mai trovato finora. Il consueto triangolo della Sintesi armonica appare infatti riformato in due frecce, una che punta verso l’alto e l’altra (più evanescente) che punta verso l’alto. La mia interpretazione è che lo Scorpione si eleva attraverso la conoscenza e l’illuminazione del lato oscuro e delle profondità insondabili dell’esistenza.
Su questo punto (che costituisce il “cuore” simbolico dell’Archetipo dello Scorpione) torneremo tra pochissimo. Tornando all’immagine di Meyer, la seconda cosa che salta all’occhio è l’assoluta dominanza del colore VIOLA, spesso associato allo Scorpione ma di per sé estraneo al normale linguaggio cromatico degli Elementi. A mio avviso un collegamento con i colori degli elementi naturali c’è, ma è indiretto: il Blu dell’Acqua delle emozioni si fonde infatti con il Rosso del Fuoco e della passione dando vita ad un viola misterioso ed intenso. Non dimentichiamo infatti che lo Scorpione ha due governatori planetari, e che accanto alle profondità di Plutone e c’è anche la forza di Marte, ed è proprio questa seconda componente che dona al segno la tonalità “rossa”. Il Marte dello Scorpione è un Marte differente da quello che governa l’Ariete. Quest’ultimo è il Marte-Guerriero coraggioso ed impulsivo. Il Marte dello Scorpione è quello che dona al segno la sua grandissima “resistenza” e la capacità di portare le cose all’estremo (quasi a volerne sondare il limite) senza però mai mettere seriamente a repentaglio la propria incolumità.
E’ un Marte di auto-conservazione, contrafforte fondamentale per l’equilibrio del segno e per bilanciare l’altro “governatore” (Plutone) che simboleggia invece proprio il lato oscuro delle cose, le forze della natura che più spaventano e inquietano. Da qui il tono “noir” dello Scorpione, la sua forte attenzione per ciò che scorre al di sotto dell’apparenza materiale delle cose, come a voler vedere il flusso sanguigno del mondo scorrere sotto l’evidenza rassicurante dell’epidermide. L’Archetipo dello scorpione è proprio la “ricerca delle verità”, lo scavo per arrivare in profondità, la capacità di guardare il buio negli occhi senza distogliere lo sguardo. La capacità di arrivarci abbastanza vicino da capire, ma non troppo da perdervisi.
Ogni volta che qualcosa non ci convince del tutto, che avvertiamo che – “sotto sotto” – c’è qualcosa che non va, che le cose non sono esattamente come appaiono, è l’Archetipo dello Scorpione che parla dentro di noi. Ogni volta che vogliamo capire come funzionano realmente le cose, è sempre lui che ci muove. Psichiatri, archeologi, investigatori e detective, sono tutti mossi da un bisogno viscerale di “scavare”, di andare in profondità, e i “responsabili” di questa spinta sono sempre loro: Plutone e lo Scorpione. E se da un lato Plutone ci spinge verso ciò che giace in profondità, la posizione di Marte nel tema ci dirà fin dove possiamo spingerci senza rischiare di perderci nel lato Ombra.
Ancora, lo Scorpione è il segno della caduta delle foglie autunnale che rappresenta simbolicamente la necessaria alternanza di cicli di morte e rinascita. Affinché possa sorgere qualcosa di nuovo, occorre necessariamente sgombrarle il campo facendo pulizia. E’ il segno che ha maggiore dimestichezza con i distacchi, con la chiusura di cicli ormai giunti agli sgoccioli e con l’eliminazione delle relative scorie. La nostra capacità o incapacità di tagliare i rami secchi della vita e fare spazio al nuovo, oppure di trasformarci in “accumulatori seriali” accatastando strato su strato il “nuovo” sul “vecchio” è sempre frutto del nostro Scorpione interno e della posizione di Plutone nella carta.
Sono questi i temi più importanti collegati all’Archetipo dello Scorpione e ai lati meno illuminati della nostra coscienza. Attenzione a non cadere nella trappola di confondere il concetto di “buio” con una necessaria connotazione negativa. I luoghi di Plutone sono luoghi che per paura visitiamo raramente spesso, e che proprio per questo diventano cantine buie e piene di ragnatele. E’ proprio grazie allo Scorpione che è in ognuno di noi che ogni tanto troviamo il coraggio e persino il desiderio di scendere in cantina a dare un’occhiata…
Per descrivere accuratamente questo Archetipo così affascinante e complesso ci vorrebbero mille pagine. Io lo sintetizzerei dicendo che è l’Archetipo del “cercatore di verità” che sta in ognuno di noi. Lo Scorpione osserva, assimila, digerisce ed elimina le scorie della superficialità per arrivare alle verità più nascoste e meno accessibili. Ognuno di noi, ogni giorno, lo attiva senza rendersene conto ogni volta che sente il bisogno di CAPIRE come stiano realmente le cose.
SAGITTARIO (6/7 Gennaio) – RICERCA
L’immagine di Michael Meyer per questo Archetipo è molto semplice ma di grande efficacia e di grande suggestione simbolica. Iniziamo dalla scala cromatica che ci suggerisce immediatamente che siamo nel regno del Fuoco, normalmente legato a colori caldi come rosso o l’arancione. È un fuoco diverso da quello dell’Ariete (che abbiamo definito “Fuoco che accende”) e da quello del Leone (che è invece “Fuoco che scalda”). Quello del Sagittario è invece il “Fuoco che illumina”. È la fiamma del “faro” che si fa Luce e raggiunge luoghi lontani, tagliando le tenebre dell’ignoranza con nuova conoscenza. È il centauro che scocca la propria freccia verso l’alto, che cerca conoscenza e comprensione, che accorcia la distanza tra cielo e terra. Tornando all’immagine di Meyer, la diagonale che attraversa la tavola ricorda la linea dell’orizzonte, e il consueto triangolo della Sintesi armonica sembra quasi una vela spiegata verso il Nuovo e l’Ignoto.
La voglia – ancora una volta – di raggiungere nuovi territori, di esplorare nuove realtà, di conquistare nuove conoscenze. Ricordate la barchina sulla quale Truman alla fine di “Truman Show” raggiunge il “cielo” finto che segna il confine del teatro di posa gigantesco nel quale è stato inconsapevolmente confinato per tutta la vita? Quello è il fuoco della conoscenza che arde simbolicamente dentro il cuore del sagittario. Qualsiasi “vincolo” alla sua voglia di esplorazione diventa un limite da superare. Dategli un “confine” e troverà il modo per avvicinarlo, studiarlo e superarlo. È il signore della conoscenza raggiunta attraverso lo studio, la speculazione filosofica e l’elaborazione di principi astratti (la linea nera alta nel disegno) attraverso l’elevazione teorica del concreto (la linea bassa).
Prima ancora di questo, il Sagittario è l’ottimismo di Giove, la sensazione che tutto sia possibile, basta trovare la giusta via e la giusta ispirazione.
Ciascuno di noi deve alla propria componente “Sagittario” (oltre alla posizione di Giove e la natura della Nona Casa) il senso di avventura, il desiderio di esplorazione e di conoscenza, l’intensità, la portata e la direzione del proprio Faro interiore.
Ancora: il Sagittario è l’Archetipo dello STUDIO! E’ il desiderio di astrarre dall’esperienza empirica e comprendere la REGOLA che governa le cose, in ogni campo. In questo senso è l’Archetipo opposto ai Gemelli, che rappresentano proprio il contatto empirico e l’esperienza con la realtà che ci circonda. Un esempio chiarirà esattamente questa cosa: il bambino piccolo che si scotta con il ferro da stiro e comprende in modo esperienziale che quella cosa lì è meglio non toccarla sta attivando l’Archetipo Gemelli. Lo studioso della termo-dinamica che a partire dal dato di realtà (il ferro da stiro scotta) cerca di giungere alla regola teorica che governa “caldo e freddo” sta attivando l’Archetipo Sagittario. Sta cercando di astrarre, di andare oltre la manifestazione materiale del fenomeno e di giungere al Principio.
In questo senso, l’Archetipo del Sagittario è vicinissimo a noi, perché quello che stiamo facendo qui tutti insieme ragionando su segni, pianeti, transiti e ogni altro elemento astrologico è mosso da un unico comun denominatore: il desiderio di SAPERNE DI PIÙ. Capire se esistono certe costanti ritmiche dell’evoluzione, certe fasi crescenti e calanti nei cicli che circondano le nostre esperienze. In breve, capire se il tempo anziché una direzione non avesse per caso un colore ed un ritmo. Questo desiderio, questo Sacro Graal di comprensione è impagabilmente frutto del Sagittario che è in ognuno di noi, l’alfiere di ogni viaggio esplorativo.
E anche nel nostro caso, non è la destinazione che rende speciale un viaggio, ma il suo percorso!
I 12 ARCHETIPI: FOTO DI GRUPPO!
Siamo giunti al termine di questa carrellata di Archetipi! Io spero che vi siano piaciuti! Personalmente è uno dei lavori che mi ha appassionato di più! Ovviamente potete utilizzarle come descrizioni dei vari segni zodiacali, ma lo studio che mi ha portato a scrivere questi post è un po’ diverso! Ognuno di noi, come abbiamo più volte ripetuto, ha dentro di sé tutti i dodici Archetipi. È come avere una scacchiera con tutti i vari “pezzi” e poter scegliere il più giusto o adatto alle varie situazioni!
A partire da
L’INIZIATIVA dell’Ariete, passando per
LA CONCRETIZZAZIONE del Toro
LA COMUNICAZIONE dei Gemelli
LA PROTEZIONE del Cancro
L’ESPRESSIONE del Leone
L’ANALISI della Vergine
L’EQUILIBRIO della Bilancia
LA VERITÀ dello Scorpione
LA RICERCA del Sagittario
LA PROGETTUALITÀ del Capricorno
LA CURIOSITA’ e la voglia di conoscenza dell’Acquario e
LA SENSIBILITÀ dei Pesci
ognuno di noi ha tutti gli “strumenti” per esprimere al meglio il proprio Sole e percorrere il proprio Viaggio dell’Eroe!
Fonte SIMON & the STARS
Ciao Tanya, scusa ho cercato su google “meyer “, ma non ho trovato niente, possibile?
Scusa l’ignoranza, ma e’ un pittore?
Fantastica come sempre.Grazie.
Cinzia
http://www.khaldea.com/artgallery/zod_lightbox.shtml
Ho impegato tempo a leggere da http://risvegliodiunadea.altervista.org/, mentre cercavo il significato numerico del numero di anno 2015.
Saluti
Ciao,ho una domanda:
inizialmente dici che la Terra raggiunge il punto massimo di vicinanza al sole,ma non penso sia esatto. Io,sinceramente,di astri non ne capisco nulla,ma penso che sia,invece,semmai,il punto da cui la Terra ricomincia ad avvicinarsi al sole,dopo aver raggiunto la massima distanza da questo. X questo anticamente festeggiavano il dio sole;in quanto finalmente il buio si allontanava e le giornate cominciavano ad allungarsi. f
Fammi sapere se sbaglio.
Grazie,ciao
http://www.meteo.unina.it/divulgazione/astronomia/perielio-e-afelio
https://it.wikipedia.org/wiki/Moto_di_rivoluzione
http://www.marconi-galletti.it/solare/index.php?option=com_content&view=article&id=8&Itemid=10