Sto ridendo ancora, ogni quel volta quando mi ricordo di quella conversazione con mio carissimo amico.
Le nostre conversazioni duravano sempre per ore che volavano in un attimo. Le parole erano sincroniche ed in modo spontaneo, senza nessun sforzo, senza nessuna “meditazione speciale” invocavano i “ricordi” a certe vite parallele.
Ma “problema” era che questi ricordi spuntavano fuori senza un ordine logico.
Scherzando dicevamo che sembrava che qualcuno ci ha scaricato dentro la casa un camion pieno di pezzi di puzzle per fare sconosciuto numero di immagini ma si è dimenticato a lasciarci anche lo schema di immagine che dobbiamo fare.
E ti trovi lì davanti a quella montagna di pezzettini e devi prendere uno per uno e decidere a quale immagine devi metterlo.
Andiamo a presumere che riusciamo a mettere a posto tutti questi pezzi. Abbiamo davanti a noi una mostra di quadri completi di tutte le nostre vite parallele.
E allora, al improvviso dice lui, che cosa me ne faccio di tutti questi quadri?
Logico, no?
Per tutta la vita vivi in un stato di amnesia, stai facendo sforzi enormi di ricostruire la tua esistenza.
Questo ti sembra come una cosa più importante di tutte da fare.
Non ti lascia in pace durante la veglia, ma neanche durante il sonno.
La psicologia e psichiatria hanno provato quanto è importante tirare fuori, al livello cosciente i ricordi seppelliti nel inconscio. Questi ricordi ci stano guarendo dalle paure e dal dolore che governava le nostre vite senza che noi potevamo fare nulla.
Psicoterapeuti usano una frase, durante l’ipnosi regressiva, quando il loro cliente rivive qualche esperienza che provoca dolore o paura.
“Questo non succede adesso, non è vero, ti stai solo ricordando, non può farti male.”
La usano perchè sano che dolore rivissuto il nostro cervello elabora come dolore nel adesso e nostro corpo agisce con tutti i suoi biochimici e biofisici meccanismi.
Una volta quando riusciamo riconoscere quel dolore come “non reale” troviamo coraggio a guardarlo, e dolore perde il potere.
Se vogliamo davvero ricordare tutte le nostre vite parallele in modo veloce, lo possiamo fare.
Non c’è nessun problema.
Troviamo un esperto di ipnosi regressiva.( un termine che a me non risuona perchè include fattore tempo e vecchio modo di vedere realtà come lineare, nonostante sapiamo già che tempo non esiste e che tutte le nostre realtà si svolgono nel adesso. Ma bah, non posso sempre rompere le scatole ai “esperti”. Lasciamo stare. Per adesso.)
Lui/lei ti farà ricordare di tutto e non avrai paura più di qualcosa “non reale”.
E scopriremo una cosa, per me, molto più importante.
Questa vita, questa realtà, che stiamo vivendo, non è unica.
Noi esistiamo in tantissime altre realtà.
Esistiamo adesso, in questo preciso momento.
In ogni di quelle realtà noi viviamo esperienze diverse, stiamo imparando le cose diverse.
In ogni di quelle realtà siamo esperti di qualcosa.
Immaginate a poter accedere a tutte queste esperienze, a tutto questo sapere proprio nel momento quando ne avete bisogno.
E queste esperienze non si svolgono solo qui sulla Terra in diversi periodi storici, ma si svolgono anche sui altri pianeti e nelle diverse dimensioni.
Provate ad immaginare che potere abbiamo nascosto dentro di noi dietro il velo di amnesia.
E provate ad immaginare di togliere quel velo.
Ma psicologi e psichiatri stano ancora solo risolvendo, stano “curando” il sintomo chiamato dolore o paura.
E si fermano qui.
No, non voglio togliere nulla a psicologia o psichiatria, loro sono molto utili e hanno fatto grandi passi, ma credo che adesso devono fare un salto in avanti.
Molto più avanti.
Noi possiamo aspettare che loro fanno quel salto per scoprire tutte le nostre potenzialità o possiamo sforzarci di fare da soli le nostre scoperte.
Io sono una di quelle impazienti. Non mi piace aspettare e non mi piace dipendere dagli altri. Eh, si, sono testarda. Lo ammetto. E so che non sono unica.
Se risveglio questi ricordi da sola, io non dipenderò di nessuno per accedere a tutti i talenti in tutte le mie realtà quando desiderò io, perchè io sono incarnata qui, in questa realtà e tutta questa abbondanza devo utilizzare proprio qui. Il sapere senza il suo utilizzo nella vita vivente non è il vero sapere. Il vero sapere è utile, è pratico, è vivo nella materia.
Io adoro parlare con mio amico.
Scherzando, ridendo fino alle lacrime, in un modo divertente, lui sta stimolando il mio pensiero e i miei ricordi.
GRAZIE CARISSIMO!
TI VOGLIO TANTO BENE!
Tanja